Tratto da Le avventure di Pinocchio di Carlo Collidi
Adattamento scenico e regia di Giandomenico Sale
Movimento scenico e coreografie di Gisela Fantacuzzi
Con i detenuti Alta Sicurezza della Casa Circondariale di Larino
Realizzazione Scene: Falegnameria Casa Circondariale di Larino
Un viaggio nelle nostre speranze e nelle nostre ambizioni, nei nostri pregi e nei nostri difetti, nella voglia di libertà e nella lotta alle imposizioni della società. Un viaggio magico ma che ha tutto di reale e di attuale.
Pinocchio è un personaggio entrato nell’immaginario universale perché specchio di una vita di incoscienza che tutti affrontiamo, abbiamo affrontato, affronteremo. La sua incoscienza, la sua voglia di libertà ad ogni costo, le sue ambizioni e le sue speranze ci rendono uguali a lui. E se per l’adulto rappresenta il rimpianto di una vita non vissuta o non vissuta a pieno, per il bambino rappresenta il suo presente perché «Noi ragazzi siamo tutti così. Abbiamo più paura delle medicine che del male». Un viaggio nella nostra metamorfosi e nella nostra maturazione che da burattini/bambini “monelli” vogliamo diventare adulti/bambini “coscienziosi”. Un percorso di trasformazione che non troviamo solo in Pinocchio ma in tutti i personaggi che ruotano intorno a lui: da Geppetto che voleva solo un burattino per girare il mondo e sfamarsi e si ritrova padre, alla Fata Turchina sorella prima e madre poi, dal Grillo Parlante, insetto e medico e coscienza, da Lucignolo, bambino prima, asino poi, al Gatto e la Volpe truffatori prima disperati poi.
Gli attori tirano fuori dal loro profondo il personaggio che interpretano rendendolo unico e personale, cercando di caratterizzare quei dettagli ironici che rendono lo spettacolo divertente e leggero, senza perdere la profondità dei messaggi che in esso sono racchiusi.
Pinocchio nella sua formazione viene punito e premiato fino a raggiungere il traguardo del premio finale, diventare un bambino. Una vittoria raggiunta attraversando una strada ricca di errori e pene da scontare che lo hanno fatto maturare riconoscendo qual è il giusto percorso da intraprendere.
Permettere di dare un ulteriore possibilità a chi sbaglia è forse uno dei messaggi più importanti che ci ha dato Collodi ed è proprio per questo che in un percorso di formazione e reintroduzione nella società, è stato scelto di per i detenuti Alta Sicurezza della Casa Circondariale di Larino, perché la punizione deve essere insegnamento e opportunità di crescita, permette ai tanti Pinocchio di non perdere la speranza e di continuare a credere che anche per loro può esserci un lieto fine.
Questo viaggio nelle avventure di Pinocchio trasporterà il pubblico in un mondo dove la paura del diverso non esiste perché non è diverso. Dove lo straordinario diventa ordinario perché è tutto un po’ magico, ma dove la strada giusta da seguire è sempre quella dei sani valori. Quella strada che a volte è difficile da vedere o che si fa finta di non vedere perché più faticosa da percorrere, ma l’unica che ci permette di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati senza l’illusione di una vita priva di responsabilità nel Paese dei Balocchi.
Il regista
Giandomenico Sale