Scritto e diretto da Giandomenico Sale
Coreografie di Richard Move
Costumi: Maria Scarano
Con: i detenuti a regime A.S. della Casa Circondariale di Larino
Scenografie: Falegnameria Casa Circondariale di Larino
Produzione: Frentania Teatri
Assistente coreografa: Alisia Ialicicco
Video: Fabio Manso
Realizzato grazie al contributo dell’Otto per mille della Chiesa Valdese
Trama
“La scelta del testo di Biancaneve per il nuovo spettacolo della Casa circondariale di Larino è dovuta a mantenere quel filo conduttore di leggerezza e riflessione che unisce tutti i lavori con i detenuti tenutisi in questi anni. Inoltre l’estrema attualità riscontrata in questa fiaba ci ha spinti a renderla pop.
Perché una Biancaneve pop? Perché i temi centrali di tutta la vanità consumante e la gelosia ossessiva, raccontati dai fratelli Grimm, sono senza tempo e, proprio per questo, a questo stile pop si mescolano rituali arcaici di magia in uso nella prima metà del novecento nel sud Italia.
Questa ossessività per il proprio aspetto è evidente più che mai oggi, nell’era dei social media. Nella società contemporanea molti di noi (la maggior parte?) sono così consumati dalla propria immagine che i confini tra realtà e finzione si mescolano facilmente. C’è un desiderio di perfezione che, spesso, si palesa attraverso un confronto invidioso con gli altri. Dallo scroll infinito dei social, ai filtri facili da usare, alla continua ricerca di più ‘like’, si può dire che siamo ossessionati dal nostro aspetto come lo è la matrigna con il proprio riflesso.
Smartphone sempre alla mano e fotocamera pronta, è facile immaginare che noi, nel 2022, riflettiamo sulla nostra stessa immagine, ancor più del personaggio della matrigna, scritto dai fratelli Grimm nel 18° secolo, che scarica le sue frustrazioni su un’ignara Biancaneve.
Le icone pop, da Madonna a Britney Spears a Lady GaGa, con i loro stili accuratamente realizzati, diretti dall’arte e marchiati, incarnano questo desiderio di un’immagine perfetta. E, con un certo livello di ironia, canzoni come ‘Vanity’ di Lady GaGa parlano direttamente di tali ossessioni, mentre catturano lo spirito della vita contemporanea, sia online che offline”.